Baobab
Gli africani lo chiamano "albero magico" oppure "albero farmacista" e non si può dar loro torto. Il baobab (Adansonia digitata) è sfruttato in ogni sua parte: frutto, foglie, corteccia, semi e anche tronco. Perchè, cavo e grande com'è, viene utilizzato come casa o come deposito. Col suo tronco conico e i rami dalla forma di radici, sembra un enorme albero capovolto e cresce soprattutto nelle zone aride (perchè è in grado di fare provvista d'acqua). Gli indigeni lo utilizzano, tra l'altro, contro la febbre e le infiammazioni, contro la stipsi ma anche contro la diarrea, come lenitivo per la pelle e come antidoto per il veleno.
Adesso le mille virtù del baobab, dopo alcuni studi scientifici, hanno cominciato a circolare per il mondo e sono arrivate in Italia, dove si utilizza soprattutto la polpa del frutto, l'unico che, quando è giunto a maturazione, si disidrata. In particolare, in Italia due studi, dell'università di Ferrara e dell'università del Sacro Cuore di Piacenza, hanno confermato le qualità antiossidanti e quelle equilibratrici della flora intestinale. "La caratteristica principale del frutto" spiega Mauro Ottaviani, tecnologo alimentare a Verona: "un'elevata quantità di vitamina C: la polpa può fornire fino a 300 mg di vitamina ogni
Come se non bastasse, questo frutto "miracoloso" ha quantità elevate di calcio, potassio, fosforo, acido alfa-linoleico e fibre.
Polvere e bustine da sciogliere in acqua, succo o latte oppure tavolette da masticare: così si presenta la polpa di baobab in commercio: "Nessuna panacea - dice Ottaviani" ma
Sono molti i personaggi noti che fanno già uso della polpa di baobab, specialmente gli sportivi che se ne servono per migliorare le prestazioni agonistiche in modo del tutto naturale. Il più noto è forse il ciclista Damiano Cunego, vincitore dell'ultimo Giro d'Italia, ma ci sono anche la campionessa mondiale di sci di fondo Gabriella Paruzzi, insieme con tutti i compagni della nazionale, e il tennista Filippo Volandri. Fra gli stranieri "italianizzati" spicca il nome di Rubens Barrichello, il brasiliano pilota della Ferrari in Formula 1. Anche nel mondo dello spettacolo il baobab ha trovato un posto nella dieta di molti artisti. Un nome? Barbara D'Urso, che si è fatta aiutare dall'albero africano per sopportare le fatiche del Grande Fratello. Ma anche Licia Colò apprezza i prodotti cosmetici ricavati dal baobab.